Novità casinò online e Gioco d’azzardo: cosa si muove in Italia
Le vicende del gioco d’azzardo e della legislazione che lo regolamenta sono sempre state piuttosto complicate per non dire travagliate. Il governo da anni mantiene un atteggiamento ambivalente che da un lato promuove le lotterie, i casinò tradizionali e le scommesse in generale, visto che sono fonti di ottimi introiti per l’erario, dall’altro condanna severamente il gioco d’azzardo per i danni che provoca quando si trasforma in atteggiamento patologico. Nonostante la legalizzazione del gioco d’azzardo in Italia abbia già alcuni anni di storia e abbia attraversato governi di orientamenti politici differenti, questa ambivalenza non è ancora stata risolta e le notizie di questi giorni ne danno conferma.
Il governo attuale ha il compito di porre un po’ di ordine nel settore del gioco d’azzardo e la bozza del riordino è stata presentata dalla Conferenza Stato-Regioni proprio lo scorso martedì. Nel documento, tra le altre cose, compare (anzi rimane) il concetto dei nuovi casinò di quartiere o mini casinò, cioè di sale da gioco e sale slot che possono sorgere ad almeno 150 metri di distanza da luoghi sensibili come scuole e luoghi di culto. La regolamentazione di tali esercizi autorizzati ad offrire giochi d’azzardo ha soddisfatto alcuni sindaci e ha sollevato l’opposizione di altri. In qualche città sono state fatte delle simulazioni le quali hanno permesso di constatare che la regola della distanza minima è sufficiente a tenere i casinò di quartiere e i nuovi casinò ben lontani dal centro cittadino, altri soggetti politici e istituzionali invece hanno espresso il loro malcontento per il fatto che nella lista dei luoghi sensibili non sono stati inclusi anche uffici postali, banche, centri anziani, mercati etc.
L’apertura politica ai nuovi casinò è però controbilanciata dalla già preannunciata riduzione delle slot machine nei pubblici esercizi. I tagli alle slot dovrebbero raggiungere il 30% entro il 2017 e le macchinette dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) sparire completamente dai pubblici esercizi e dalle tabaccherie entro 3 anni.
Tra gli aspetti positivi della nuova bozza troviamo invece maggiori controlli per chi accede ai casinò, con l’obbligo di identificazione degli utenti sia attraverso la carta d’identità che la tessera sanitaria. E questo dovrebbe valere sia per i classici casino, che per i casinò online.
I due punti principali della bozza, cioè mini casinò di quartiere e riduzione delle slot, sembrano provvedimenti che vanno in direzioni completamente opposte, tuttavia possono essere interpretati come il tentativo del governo di non mettere completamente la testa sotto la sabbia cercando di rendere illegale una forma di intrattenimento diffusa e popolare, che non necessariamente ha risolti negativi. Controllare piuttosto che vietare il gioco, sembra l’unica logica possibilità per evitare che l’intero settore cada nelle mani del mercato illegale e criminale con conseguenze di gran lunga più gravi e incontrollabili di quelle attuali. Il gioco d’azzardo e le scommesse sono infatti una forma di intrattenimento molto diffusa nella nostra società e la direzioni da intraprendere è quella della stretta e chiara regolamentazione e della prevenzione del gioco patologico con tutti gli strumenti possibili a nostra disposizione.
Non sappiamo come sarà da ora in poi il percorso della bozza preparata dalla conferenza Stato-Regioni, è certo tuttavia che essa riguarda le sale da giochi e le sale slot tradizionali e nulla ha a che vedere con le concessioni per l’entrata di nuovi casinò online nel mercato italiano. Da tempo si mormora infatti che il 2017 dovrebbe essere l’anno in cui verranno rilasciate ben 120 nuove licenze ad altrettanti operatori interessati a proporre i loro servizi, ma ancora non si è visto nulla di concreto e la metà dell’anno si sta avvicinando rapidamente. Di sicuro in questo 2017 ci aspettiamo molti nuovi casino autorizzati e noi siamo qui ad aiutarvi a scegliere il migliore.