Al via la riforma 2024 per le concessioni di slot e scommesse
Il mondo del gioco online è in fermento in Italia, con una nuova riforma delle concessioni in vista, e la Repubblica ci offre uno sguardo più approfondito su cosa possiamo aspettarci. Il Ministero dell’Economia sta elaborando l’identikit di queste nuove concessioni, e l’obiettivo sembra essere chiaro: accumulare il massimo di entrate possibili, dato il crescente bisogno di risorse finanziarie. L’arma scelta dal governo per dare il via alle gare nel settore del gioco a distanza è un decreto attuativo della riforma fiscale, che dovrebbe entrare in vigore nel 2024, a meno che non venga approvato prima, forse a ottobre, e quindi collegato alla prossima legge di Bilancio.
Una riforma a tutto tondo
Questo approccio fungerebbe da copertura preventiva, collegando le entrate future alle azioni attuali, consentendo al governo di rispondere in modo più flessibile alle esigenze finanziarie. Con le risorse provenienti dal mondo del gioco, si potrebbe affrontare una manovra con il fiato corto. Ma il piano non si limita al gioco online, riguarda anche il gioco fisico, comprese scommesse, Lotto, Bingo, slot machine e Gratta e Vinci: in pratica tutto ciò che riguarda il mondo dei casinò in Italia. Le concessioni per queste attività sono state prorogate fino al 31 dicembre 2024, fornendo al Ministero dell’Economia il tempo necessario per stabilizzare il settore prima di avviare nuove gare attraverso un secondo decreto legislativo connesso alla riforma fiscale.
Uniformare le regole
L’obiettivo è chiaro: creare regole uniformi a livello nazionale e superare le attuali differenze regionali. L’ambizione è quella di completare questo decreto entro l’anno successivo, consentendo alle gare di partire senza ulteriori proroghe delle concessioni esistenti. Tuttavia, se non sarà possibile approvare il provvedimento entro il 31 dicembre 2024, verranno presi in considerazione prolungamenti dei termini. Alcuni operatori del settore auspicano una proroga di due anni, fino al 2026, da attivare immediatamente con la prossima Finanziaria. Secondo le stime, ciò potrebbe generare un gettito annuale di 600 milioni di euro per lo Stato.
Tuttavia, sorgono dubbi tra gli operatori riguardo alla fattibilità di questa scadenza serrata, e chiedono al governo di prendersi più tempo per perfezionare la riforma dei regolamenti. Inoltre, sorgono preoccupazioni riguardo al costo delle nuove concessioni, che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro. Questo costo potrebbe essere proibitivo per i piccoli operatori, rendendo l’accesso alle licenze praticamente impossibile. Alcuni ritengono che un costo così elevato potrebbe scoraggiare il mercato nel suo complesso.
La questione delle tasse sulle vincite
In ogni caso, sia l’assegnazione di nuove licenze che la proroga delle concessioni esistenti sembrano preferibili all’opzione di aumentare le tasse sulle vincite. Gli operatori del settore chiedono una riforma completa del comparto, in quanto un aumento dall’attuale 20% al 25% delle tasse non sembra essere conveniente per lo Stato. L’aumento delle tasse rischierebbe anche di scoraggiare i giocatori, poiché le loro potenziali vincite sarebbero ridotte. Pertanto, sembra che questa misura non sia all’ordine del giorno della prossima Finanziaria.