Il Decreto Dignità dice no alla pubblicità al gioco. Quali effetti per utenti e operatori legali?
In questi giorni non c’è argomento più bollente del Decreto Dignità e delle varie misure in esso contenute. Sia per i provvedimenti nell’ambito del lavoro che per il nuovo blocco totale della pubblicità del gioco d’azzardo, sono tantissime le voci che dichiarano come le regole siano state introdotto senza profonde riflessioni e soprattutto senza aver ascoltato la voce di tutti i soggetti toccati e coinvolti.
Chiaramente a noi di NuoviCasino.it interessa principalmente il divieto completo di pubblicità al gioco d’azzardo, in tutte le sue forme e su tutti i canali di comunicazione, che significa quindi carta stampata, televisione e radio, e chiaramente internet. La portata di questo provvedimento è incredibile e forse non tutti i cittadini sono in grado di comprendere come cambierà il panorama del gioco a partire dall’entrata in vigore effettiva del Decreto Dignità. Il divieto di sponsorizzazione che riguarda operatori di gioco e moltissime società sportive, creerà grossi problemi di bilancio in diverse squadre di serie A e delle serie minori, e questo potrà riflettersi anche sulle loro prestazioni sia in campo nazionale che internazionale. Per quanto riguarda il gioco tradizionale, i cittadini non avranno più la possibilità di sapere in modo diretto ed immediato se l’esercizio presso cui si sono recati per giocare a videolottery è legale o meno visto che non potrà più basarsi sui messaggi promozionali presenti localmente. Per quanto riguarda i casinò online, i giocatori dovranno barcollare nel buio e a parte i nomi di grandi operatori noti, non avranno la possibilità di siti professionali come il nostro per decidere qual è il casinò migliore in cui divertirsi.
NuoviCasino.it ha sempre fatto della promozione del gioco legale e responsabile il suo obiettivo principale, e nelle nostre pagine abbiamo fornito recensioni e notizie esclusivamente riferite a casinò online che sono in possesso di regolare licenza AAMS, come SportPesa casinò, e che quindi sono legalmente autorizzati ad operare sul mercato italiano. Questo tipo di attività informativa non sarà più possibile ed i giocatori dovranno trovare da soli le risposte alla loro domanda di gioco sicuro.
Nonostante i promotori del decreto dignità sostengano che il blocco della pubblicità rappresenta un’efficace misura per la lotta alle azzardopatie e che produrrà una riduzione della domanda, senza favorire la diffusione del gioco illegale, gli esperti del settore sostengono esattamente l’opposto ed i primi effetti del decreto sembrano dare ragione ai secondi. Google infatti è stata la prima grande azienda online ad adeguarsi alle norme vietando in Italia tutti gli annunci pubblicitari relativi ad opportunità di gioco, qual è stato l’effetto? Che nelle ricerche su Google sono apparsi come primi risultati pagine web di casinò online illegali in Italia. E questo è solo l’inizio, quando le nuove regole funzioneranno a pieno regime, i siti che offrono recensioni casinò legali, indicazioni dei miglior bonus di benvenuto e novità in merito ai giochi saranno praticamente impossibili da trovare.
Alcuni dei maggiori operatori di gioco online hanno fatto sentire la loro voce in risposta al Decreto Dignità, sottolineandone come esso non rappresenti affatto uno strumento adeguato a contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco e mettendone in evidenza tutte le debolezze. Nikhlas Lindahl, managing director di LeoVegas ha rivolto un messaggio chiaro a Di Maio, nel quale vengono messe in chiara evidenza le incongruenze della misura : innanzitutto se lo scopo è dare battaglia ai rischi posti dal gioco d’azzardo, ci si potrebbe domandare perché non è stato appunto vietato il gioco stesso invece della pubblicità; ancora meno logico è il fatto che il divieto coinvolga tutte le opzioni di gioco ad eccezione delle Lotterie Nazionali che sono invece una delle forme di azzardo nelle quali gli italiani spendono le maggiori risorse. Il blocco della pubblicità colpirà solo i casinò legali e con licenza, lasciando il campo libero a tutti quegli inserzionisti che non sono in possesso della concessione AAMS e che quindi sono illegali in Italia, questo significa consegnare i cittadini nelle mani di operatori di gioco che non sono sottoposti a nessun tipo di regole o di controlli, che possono offrire giochi non certificati e che possono anche raccogliere il denaro dei depositi e poi sparire nel nulla. LeoVegas ha presentato un reclamo ufficiale all’Unione Europea e si è detto pronto a sedersi ad un tavolo con Di Maio per discutere il decreto, sottolineando che il casinò è al 100% d’accordo con la lotta al gioco compulsivo e con la protezione dei giocatori, ma che questi obiettivi possono essere raggiunti in modo più efficace con altre misure.
Nonostante i numerosi emendamenti presentati al testo originale, quello che gli esperti del settore osservato è un generale basso livello di conoscenza di come è strutturato il mercato, di come si muovono sia gli operatori dei casinò che i vari affiliati e le pagine web specializzate, e questo è davvero preoccupante. Stanno quindi nascendo proposte di modifica dell’articolo 9 del decreto, per consentire ad esempio la pubblicità del gioco online solo se effettuata da pagine web certificate ed accreditate, che promuovano esclusivamente i siti legali in Italia e che si impegni ad informare i lettori in materia di gioco responsabile.
Abbiamo seguito la vicenda del decreto dignità e se volete sapere quali sono gli sviluppi più recenti, vi invitiamo a leggere l’articolo sulle linee guida relative al divieto di pubblicità del gioco online.